Johnny Freak

TRA IL SILENZIO E IL SOLE

Antstreet Records, 2012

Di fede assolutamente rock, i Johnny Freak attraversano visceralmente quello che è stato l’esordio immaturo del primo grunge targato anni ’90, almeno così dicono i fatti. La crescita e la maturità artistica conquistata in anni di live li ha ammorbiditi facendoli arrivare ad un suono molto più consapevole di quello degli arbori. Molta di questa maturità artistica va attribuita senza ombra di dubbio alla collaborazione con David Lenci, storico produttore artistico di grandi rock band italiane, che fornisce ai Johnny Freak il giusto groove su cui lavorare e da cui nascerà questo disco. Non è un caso che gli arrangiamenti siano molto più incisivi rispetto al precedente lavoro, curati in modo eccezionale, d’altronde l’esperienza dovrà fare pure la differenza in qualche modo. Tutte le tracce del disco sono davvero notevoli e il gruppo dal vivo non fa che confermare le opinioni da sempre discrete che hanno ricevuto, se non fosse che quel cantato sembra estraniarsi completamente da tutto il resto, come se viaggiasse su un binario diverso, meno incisivo e riconoscibile rispetto alla forza della musica. Non riesce a colpire per una sua particolarità, e un lavoro così eccellente viene quasi sminuito dal rifacimento, per niente all’altezza de “Il pescatore” di Fabrizio De Andrè, d’altronde è risaputo che davanti ad alcuni pilastri non si può e non si deve assolutamente andare alla cieca, nonostante i gusti musicali. Ciò non toglie che questo è un bel disco, in tutte le sfaccettature possibili.

Voto: 6

Maruska Pesce