Chi è Anthony

Per una volta ci troviamo a scambiare qualche parola non con un gruppo musicale ma con quattro ragazzi di Ferrara e Modena (Emiliano Rinaldi, Stefano Bonazzi, Andrea Moretti, Michele Barbieri) che si sono cimentati nella realizzazione di una serie fotografica centrata sul tema della perdita di individualità, creando un personaggio di fantasia, Anthony – il manichino senza testa – e raccontando per immagini il viaggio intrapreso per ritrovare se stesso. La serie fotografica si è poi ampliata includendo brevi audiovisivi, racconti e dipinti. Ci siamo fatti spiegare meglio l’universo di Antony.

Chi è Anthony e cosa sta cercando?

Anthony sta cercando la sua testa, qualcuno gliel’ha rubata. Uno scherzo di pessimo gusto, ma a volte capita se non ci si sta troppo attenti. Può capitare quando si perde la propria individualità, lasciandosi travolgere dalla marea degli eventi e delle persone, quando si assiste passivi, come manichini, ad ogni squallido teatrino mediatico che la quotidianità ci propina, quando si vuole, si vuole, si vuole ancora e non ci si rende conto di aver già.

Ancora non ha trovato la sua testa, al momento si limita a camminare senza una meta precisa. Ma anche senza testa sente tutto, specialmente il silenzio: la scoperta più migliore del suo viaggio.

Come è nata l’idea di questo progetto?

Ideatori del progetto “Chi è Anthony” sono tre ragazzi di Ferrara (Stefano Bonazzi, Emiliano Rinaldi ed Andrea Moretti), accumunati dalla passione per la fotografia. L’idea è nata dalla volontà di confrontarci con un progetto comune, così da creare una serie fotografica di ampio respiro. Dopo aver preso in considerazione una serie di temi abbiamo puntato sulla perdita dell’individualità che avviene quando si decide di seguire la massa senza ragionare con la propria testa, quando si consacra la propria vita alle mode effimere del momento, quando si decide di conformarsi dimenticando i propri sogni.

L’argomento era sufficientemente ampio per permetterci di muoverci senza troppe limitazioni nel suo sviluppo, inventando un personaggio di fantasia e narrando per immagini il viaggio intrapreso per riacquistare la propria identità.

La serie fotografica è stata realizzata tra l’estate 2009 e la primavera 2010 tra Ferrara e provincia; ad essa sono stati affiancati diversi brevi racconti ed alcuni audiovisivi e, con l’ingresso nella squadra di Michele Barbieri, dipinti e poesie.

E’ interessante l’uso che fate nei vostri video del connubio immagine/suono. Come procedete per la realizzazione dei filmati?

Il primo passo consiste nel curare l’aspetto visivo, riunendo le immagini più indicate a dare un determinato messaggio o a raccontare una storia. La colonna sonora viene scelta successivamente, in modo che risulti funzionale alla storia narrata e che allo stesso tempo non risulti invasiva. Per questo motivo solitamente utilizziamo brani strumentali, privilegiando le atmosfere post rock di gruppi come Mogwai o 65daysofstatic giusto per citarne due.

Parliamo un momento dell’aspetto sonoro. Per ora utilizzate brani di altri… pensate di cominciare a proporre brani originali?

L’utilizzo di brani altrui per presentare il progetto è stata la strada più semplice, in quanto nessuno di noi ha le capacità per creare una colonna sonora adeguata, ma in futuro contiamo di utilizzare musiche originali composte appositamente per questo progetto, rivolgendoci a musicisti locali ferraresi e/o modenesi. Da questo punto di vista abbiamo già mosso alcuni passi, probabilmente per la fine dell’anno avremo dei brani originali da abbinare a questa serie fotografica.

Anthony troverà mai la sua testa? Avete pensato ad un progetto autoconclusivo o la storia rimarrà in sospeso?

Abbiamo deciso di non mostrare il momento del ritrovamento della testa; sicuramente il viaggio di Anthony sarà coronato dal successo (l’ultima foto della serie è l’unica in cui non compare il personaggio, ad indicare il buon esito della sua ricerca), ma a noi interessava maggiormente raccontare il cammino intrapreso e non l’arrivo.

Oltre ai video visibili su youtube state realizzando qualche installazione da portare in “tour”?

Il progetto iniziale prevedeva solo una semplice serie fotografica, poi considerando l’ampiezza dell’argomento (e, cosa da non trascurare, il divertimento che ne è scaturito dando libero sfogo alla nostra fantasia), abbiamo progettato un allestimento costituito da una stanza dall’arredamento minimale in cui far interagire Anthony e gli eventuali visitatori, al cui interno troverà spazio una piccola biblioteca di volumi realizzati appositamente per l’occasione e album fotografici in cui si ricostruisce l’avventura del nostro personaggio, più una serie di serie di brevi filmati che saranno trasmessi da un televisore, piccolo altare moderno che completerà l’istallazione.

Un nuovo video, l’ultimo, è attualmente in fase di realizzazione: si tratta di una breve storia realizzata in tecnica stop motion dove ho coinvolto nella scrittura dello storyboard e nelle riprese alcuni amici (Emanuele Gnani, Elisa Vita, Daniele Andreotti ed Irene Raspollini).

La nostra intenzione è quella di poter esporre il progetto nella sua completezza; abbiamo presentato il materiale a diverse associazioni culturali tra le province di Ferrara, dove viviamo, Bologna e Modena ottenendo diversi riscontri positivi che ci fanno ben sperare, speriamo di avere una sede per mostrare il nostro progetto per l’inizio del 2011.

(a.p.)

Per saperne di più: http://www.youtube.com/watch?v=OBUtgorAcIA