DIARIO DI BORDO…A (DECISAMENTE) UN PO’ MENO DI 40° GRADI…

Mai come questa volta mettere insieme il materiale per il nostro consueto appuntamento è stato facile… ho avuto l’imbarazzo della scelta… Infatti non appena inizio a sondare il calendario dei live a cui potrei assistere e che potrebbero fare al caso nostro, mi accorgo immediatamente di quanto ami questo periodo dell’anno che, tra piazze gremite e feste politiche qua e là, con la consapevolezza che è solo per racimolare consensi, dà ampio spazio alla musica… Tenendo presente che quest’ultima è l’unica cosa di cui francamente m’importa (e non le cause che essa può o non può appoggiare) per questa volta vi risparmierò l’elenco delle occasioni nelle quali le orecchie hanno goduto di quello che andrete a leggere… Stavolta non ho dovuto spostarmi neanche tanto, appena qualche km in macchina o addirittura qualche centinaio di metri a piedi, con il block-notes sempre dietro e con un nuovo e più sofisticato compagno, nel caso in cui “l’ebbrezza della musica” mi dia talmente alla testa da non ricordare i dettagli dei concerti… il registratore!!! E’ inutile divagare ulteriormente, tanto la temperatura dalle nostre parti non accenna a diminuire, quindi niente cappotti o stivaloni, al massimo portatevi dietro una sciarpa… così inizia il Diario Di Bordo a 40° (diciamo anche 25 o giù di lì!)… parte terza… let’s go!!!

1 agosto
KINGS OF CONVENIENCE

Anche se il salto temporale tra questo e gli altri concerti sarà piuttosto ampio non posso non menzionare quello che è stato il concerto con il quale ha avuto inizio la mia stagione estiva, che è stata abbastanza piatta (doveva essere un presagio?!)…bah! La location è quella dei Mercati Generali, vecchia cascina immersa nelle campagne del catanese che ormai da tantissimi anni è annoverabile tra i locali che musicalmente in zona regala maggiori soddisfazioni. Già da tempo si parla di questo concerto: tra pubblicità e manifesti anticipati, addirittura di molti mesi, a inserti ovunque… così, come succede la maggior parte delle volte, parto con un cinismo non indifferente, aspettando che le mie enormi aspettative vengano distrutte in un attimo…e invece mi sono dovuta ricredere. Il duo sale su un palco all’aperto davvero suggestivo, pochissime luci, amplificatori e due posti a sedere ed è subito spettacolo. Il concerto copre quasi tutta la carriera della band, si parte dalle vecchie glorie per arrivare all’ultimo spettacolare lavoro “Declaration of dependance”, naturalmente doverosi sono “Misread”, piuttosto che “Caiman Islands”, vecchi successi in cui il pubblico si infiamma e intona all’unisono ogni singola parola. La spettacolarità di band come i Kings of Convenience stà proprio nella gestione del palco e nel rapporto con il pubblico che hanno davanti, ci si trova talmente a proprio agio che è quasi naturale cantare anche da soli… mi trovo in un contesto che pare quasi una jam session piuttosto che un concerto di una band famosa a livello internazionale; i due si alzano continuamente, si scambiano occhiate simpatiche quando uno dei due attacca con un accordo sbagliato, ridacchiano pure e nel resto del tempo interpretano pezzi come “Me in You” o “Mrs Cold” con una sensibilità disarmante… è tutto veramente perfetto! Quasi due ore suggestive di musica alla fine delle quali mi sento come stordita, nonostante il “fracasso” dei concerti a cui sono abituata sia stato assente; tutto si è svolto in una deliziosa naturalezza, “disturbata” solamente dalle urla del pubblico. Alla fine il duo norvegese ha trovato anche il tempo di abbandonarsi a qualche chiacchiera in giardino post-concerto e a decine di foto con i fans.

7 ottobre
GILL & CO – LUCA MADONIA

Inseguo Luca Madonia praticamente da quando vivo a Catania e finalmente mi si è presentata davanti l’occasione giusta. Pochi sanno che la voce che affiancava Venuti negli anni d’oro dei “Denovo” era proprio la sua e che in seguito, lasciato il progetto, la sua carriera da solista è stata protagonista di una vertiginosa impennata… ha collaborato con Franco Battiato e Carmen Consoli. Ha già collezionato 7 meravigliosi album (il mio preferito rimane “Vulnerabile”) di cui più o meno accenna qualcosa; ma le maggiori attenzioni sono rivolte ai suggestivi pezzi dell’ultimissimo lavoro in studio di Luca, “Parole contro parole”, un disco di vecchi tesori ri-arrangiati e con soli due inediti; tutti recano con sè l’inconfondibile orma di uno dei cantautori più preziosi del nostro tempo. Tutta l’atmosfera di questa serata sembra dettata dal sogno… lui in silenzio sale sul palco solo accompagnandosi con la chitarra e qualche percussione timida, e solo pare essere mentre noi tutti sotto il palco lo osserviamo inebetiti. E’ magia!
– Da menzionare senza dubbio l’eclettico gruppo-spalla…sia che suonino folk e musica popolare, sia che accennino al rock lo fanno con una precisione quasi chirurgica! Chitarra, basso, tastiera e batteria vecchia scuola (quella che francamente preferisco!) e un frontman tanto preciso nel “narrare” la realtà, quanto romanticamente “cantastorie” d’altri tempi tengono graziosamente in piedi questo progetto, sicuramente da tenere sott’occhio, in un angolino, in attesa di un’esplosione!!! I Gill & Co godono di un’ ottima reputazione da queste parti e attualmente stanno lavorando al loro primo disco…poi non dite però che non vi avevo avvisato!!!

13 ottobre
LINEA 77

Che concerto ragazzi! Ancora oggi non mi perdono di essere riuscita ad arrivare in ritardo… colpa dei quasi assenti parcheggi nel raggio di almeno 2 km dal posto del concerto… è stata dura ma alla fine ho perso solo il brano d’apertura, il tempo di recuperare la cognizione dello spazio, perduta a causa della folla, fisso da lontano il palco e inizio la scalata verso un il centro della folla, dato che dal basso dei miei 158 cm è praticamente impossibile vedere qualcosa. L’impresa è ardua, ma alla fine conquistiamo la nostra zolla di terreno, grazie anche allo stand del service che ci ha spianato la strada… E’ la seconda volta che mi trovo davanti ai Linea 77, ma quest’ultima volta è stata qualcosa di memorabile, forse perchè sono stata per tutto il tempo arrampicata su una transenna, sfidando quasi la gravità, forse semplicemente perchè i Linea 77 sono stati sensazionali: la scaletta è quasi identica alla precedente, ma credetemi nell’aria c’è talmente tanta energia che chiunque in quel parco quella sera non ha fatto altro che saltare e saltare. Perfino scambiare una parola con il vicino, che nella maggior parte dei casi non è il tuo amico, che invece è stato trascinato dall’altro lato del palco, diventa un’impresa impossibile se non urlando. Si passa da “Horror Vacui” a “10”, l’ultimo album, quasi ad intermittenza, anche se il picco del casino arriva con la carrellata dei pezzi più noti, come “Diavoulous in me” in cui la piazza sembra come impazzita, non si poga, si vola… l’impresa stà nel rimanere attaccata alla mia transenna! Arriva il momento che più attendo “Fantasma” dato che puntualmente ogni volta succede qualcosa di straordinariamente rock, infatti appena al primo ritornello Emo (Emiliano Audisio) si lancia tra la folla che lo trasporta in giro qua e la e passandosi il microfono da una parte all’altra per non smettere neanche un attimo di cantare (si fa per dire!) fino alla fine del pezzo: il risultato è che prima di riprendere il concerto si deve aspettare per almeno una decina di minuti che il frontman ri-attraversi tutto lo spiazzo, gentilmente accompagnato dalle mani dei suoi fans tra strofe improvvisate e battute sui palpeggiamenti vari per intrattenere il resto della gente che gode del divertentissimo spettacolo. Se adesso mi chiedereste quale è il concerto di quest’anno al quale mi sono più divertita sarebbe sicuramente questo!

17 ottobre
LA FAME DI CAMILLA

Sono bastati appena due album ed un precedente EP per fare acquisire a questa band una reputazione non indifferrente nel panorama indie italiano… ma l’ottima reputazione varrebbe meno di zero senza un riscontro “live” che, credetemi, è pienamente all’altezza della prima. Non può essere una coincidenza se già un’ora prima del concerto la folla si accalca di fronte al palco, tutti con la stessa impazienza di assistere a questo concerto Sarà una questione di cuore ma non appena accennate le prime note di “Quello di cui non parli mai”, il mio stato emotivo è già buon che condizionato. Moltissime le tappe degne di nota: dal premio Demo Awards al Mei nel 2008, alla vittoria riportata all’ambitissimo “Arè Rock Festival”, in Puglia, per finire in bellezza con la partecipazione alla seconda edizione del programma per gli artisti emergenti Operazione Soundwave di MTV Italia. Gli ingredienti vincenti della band sono sicuramente gli apprezzabilissimi musicisti e il carismatico alone di poesia che traspare da ogni testo; molte ballate d’amore, ma anche storie crude di realtà familiari difficili il tutto incorniciato dalla splendida voce di Ermal Meta, superbamente eccezionale, a mio avviso ancora meglio della registrazione sul disco. Per più di un’ ora e mezza si è come catapultati dentro un racconto che sembra non avere fine: la colonna sonora è prevalentemente costituita dai brani dell’ultimo lavoro della band “Buio e Luce” dai quali è tratto l’omonimo brano che, a quanto pare, è quello che un pò tutti stavamo aspettando per scatenarci. Quasi due ore di concerto, in cui per la maggior parte del tempo ho tenuto gli occhi sgranati e ho cantato sottovoce insieme al resto della piazza quasi per non disturbare la musica dei La Fame Di Camilla, che eccezionalmente hanno avuto la capacità di farmi quasi commuovere. Beh, alla fine torno a casa molto soddisfatta e con un cd autografato, non male no?!?

18 ottobre
RADIODERVISH

Adesso mi chiedo come mai io non sia mai andata a vedere i Radiodervish… solo ora mi rendo conto di cosa mi sono persa in tutti questi anni, nonostante li ascolti praticamente da sempre. A chi dice che l’esperienza non fa differenza posso francamente rispondere che non è così: l’esperienza è l’unica chiave necessaria per ovviare alle diverse difficoltà che un concerto all’aperto può provocare… e se il risultato non rasenta la perfezione, bensì la affianca, non c’è nient’altro da dire. Il duo inizia a muoversi nell’ambiente musicale nel lontano 1988, Salameh e Michele Lobaccaro crearono i “Al Darawish”, prima tappa di una carriera grandiosa, che ha visto la vicinanza artistica di Jovanotti, Nicola Piovani, Noa , Caparezza, Franco Battiato, ecc… Sono stati anni ricchi di arte in generale, di colonne sonore, di doppiaggi cinematografici, di mostre, ma soprattutto, di concerti in tutto il mondo e in tantissime lingue… questo è quello di cui ho potuto godere quella freddissima (e ahimè, mi costa ammetterlo, ma è stato così!) sera di ottobre… Luci soffuse, qualche “strano” strumento nella penombra, un parco pieno di gente e la musica coinvolgente dei Radiodervish… c’è “Centro du mundo”, c’è “Beyond the sea”, ci sono anche accenni a “Bandervish”, ultimo e straordinario disco realizzato con la Banda Verdi di Sannicandro di Bari. Alla fine del concerto, che arriva inevitabilmente troppo presto (ancora ora mi chiedo se abbiamo suonato per poco tempo o se quest’ultimo sia passato velocemente!) ci si allontana dal palco con gli occhi pieni di oriente e con la voglia di un thè caldo all’indiana… tanto si è viaggiato con la fantasia…
– L’arduo compito di aprire il sopra citato concerto i Babilon Suite, che se la sono cavata egregiamente!!! Altra formazione da segnalare data l’ecletticità dei componenti e la meraviglia che rappresentano in sè quando salgono sul palco. Più e più volte i nostri destini si sono incrociati ma ancora rimango positivamente colpita e mi lascio divertire dalle curiose trovate che fanno da cornice a questa band. Potreste sentire dell’elettronica, del gustosissimo pop o anche del jazz senza carpirne i confini… comunque da maneggiare con cura!

Anche stavolta spero che i miei “sacrifici” possano essere apprezzati… per evitare il contrario riparto immediatamente… la stagione musicale è assai lunga e non vorrei mai lasciarvi a bocca asciutta… e poi, non approfittarne sarebbe un peccato!!!
(Maruska Pesce)