La Bubblegum Music

A cura di Lorenzo Briotti (lorenzobriotti@yahoo-it)

 
LEMON PIPERS “LOVE BEADS AND MEDITATION”
I Lemon pipers sono uno dei gruppi leader del movimento bubblegum. Siamo sul finire degli anni 60, tra il 1968 e il 1969: dalla Super K Productions gestita da Jerry Kasenetz e Jeff Katz e da due etichette discografiche americane (la Buddah e la Kamasutra) nasce il fenomeno della cosiddetta bubblegum music. Un tentativo sicuramente riuscito di tenere in vita la totale spensieratezza che la musica pop aveva rappresentato prima dell’avvento della cosiddetta “musica impegnata” del finire degli anni ’60, come se la guerra in Vietnam e il ’68 non fossero mai arrivati. Il pop nella sua essenza più semplice; la bubblegum è una musica “a base di ritmi ripetitivi, testi stupidotti, voci esclusivamente nasali (tappandosi il naso se necessario) e mani agitate sopra la testa”, come scrive una nota enciclopedia del rock.
Quello che importa alla Super K è la melodia: Ohio Express, 1910 Fruitgum Company (autori di “Simon Says”, conosciuta in Italia come “Il Ballo di Simone”), Archies (il brano “Sugar sugar” è la sigla di un cartone animato dell’epoca), Crazy Elephant, Lemon Pipers e una miriade di altri gruppi che durano giusto il tempo di un Lp o due.
In realtà ascoltando i dischi, la sigla bubblegum sta un po’ stretta a molti di questi gruppi: molti sono infatti quelli che incidono anche dei brani gradevoli, vagamente  psichedelici. E’ il caso dei Lemon Pipers, “meet the Lemon Pipers or the Cincinnati underground arrives” come recita il loro primo Lp: originari di Cincinnati e losangelini per adozione, i Lemon Pipers incidono nel 1968 “Green Tambourine”, uno dei primi brani ad entrare in classifica che parla di droga. Sorta di “bubblegum psichedelico” quindi, che però dopo due buoni dischi svanisce praticamente nel nulla. Ora una ristampa della Rev-ola ci ripropone i due dischi, “Green Tambourine” e “Jungle Marmalade”, in un cd dal titolo “Love Beads And Meditation”.
 
SHADOWS OF KNIGHT “SHAKE!”
Dietro larga parte della produzione della bubblegum music si nascondevano in realtà gli Shadows Of knight. I cavalieri della notte avevano gia due dischi all’attivo tra il blues bianco e il garage, incisi a Chicago per la Dunwich e oggi molto quotati; nel primo album appare la prima versione americana di “Gloria” di Van Morrison.
Finiti alla Buddah Records dopo il fallimento della Dunwich, gli Shadows Of Knight preparano molte delle basi musicali dei gruppi della Super K ed incidono diversi singoli tra cui “Shake!”, “My Fire Department Needs A Fireman” ed un album che uscirà verso la fine del ’68 dal titolo omonimo, in cui riappare anche una versione di “Gloria” ed altre gemme tra la bubblegum e l’hard-rock psichedelico. A torto abbastanza dimenticato anche tra i collezionisti, l’album è stato ristampato col titolo “Shake!” dalla Rev-ola, insieme ai singoli precedenti all’album.