Maximo Park + Kaiser Chiefs – Milano 15 /11/2005 live @ Rolling Stone

Lasciate che siano le mani agitate di una donna che vi vuole avere a scompigliavi i capelli… lasciate che il vento perda la sua umile poesia… Atteggiatevi e apparite… spavaldi, deperiti di Idee e frustrati dal fatto che l’arte moderna resterà comunque qualcosa di inafferrabile e ineccepibile… Fumate veloci sigarette d’africa e state attenti a non sbrodolare le vostre giacche strette con le vostre indigeste birre di sottomarca. Accalcatevi al botteghino che espone altezzoso la scritta “Tutto Esaurito” e smettetela di guardarmi coi vostri occhi agrodolci, manco se stessi per regalarvi il mio”caro” biglietto. Rolling Stone, Milano, autunno, il grande circo del popolo indie. Ragazzi truccati alla Robert Smith per accalcarsi all’ingresso e spendere più velocemente.Longilinee forme femminile coperte da coloratissime stoffe dai disegni psichedelici. Penso a quante volte mi sarei innamorato se avessi vissuto a Londra negli anni 60. Ma ora bhò! Questa specie di messa in scena mi deprime infinitamente. Vorrei starne fuori ma non è così. Il biglietto l’ho pagato.Ho scelto, io, di venire a questo concerto, di appartenere a questo bizzarro teatrino. Indievisa!, siamo alternativi per una notte e poi? Che ne sarà dei miei dischi dei Promise Ring? E delle tonnellate di lo-fi che son sepolte sotto la mia scrivania. E delle spallette della twisted nerve comprate a londra 5 anni fa? Rip! And the blues begins…

Si rivelava come uno dei concerti più promettenti dell’anno, ma è stato un fallimento. Una conferma di mediocrità sia da parte di chi a suonato che da parte di chi, come me, ha sbagliato a regalare 18 euro alla Moira Orfei della musica Indipendente. Cercherò di argomentare il mio dissenso e sono conscio del fatto che molti di voi obbietteranno alle mie modeste opinioni e considerazioni. Nine Black Alps + Maximo Park + Kaiser Chiefs. I nine black alps danno buca. Il disco d’esordio dei N.b.a è forse il migliore dei 3, poi indie? No! È prodotto da Universal che avrà in mente per loro qualcosa di meglio per il loro futuro, spero. Partiamo dal fatto che i dischi di entrambi i gruppi (kaiser e maximo) avevano ricevuto dal sottoscritto recensioni entusiaste e positive (piccola nota informativa). Veniamo allo Show. Il mio punto di vista a subito un emblematico sdoppiamento: da una parte l’io impulsivo che si faceva prendere da uno show ridicolo, in cui i protagonisti, Paul smith e i suoi seguaci inscenavano pose e atteggiamenti da rockstar da immaginario collettivo. L’altra parte di me, l’io razionale, cercava disperatamente vie di fuga alla patetica messa in scena… ho mandato 20 sms, ho stretto amicizia con un mezzo inglese vicino a me, che bestemmiava per il prezzo folle della birra. 5 euro una piccola!!! Il tempismo dei concerti milanese mi lascia sempre più basito e confuso. Alle 9 al massimo i Maximo Park salgono in cattedra, probabilmente ancora con la loro Peperoni Pizza sullo stomaco. Se i N.b.a. avessero suonato avrebbero probabilmente iniziato alle 8 quindi evito di arrabbiarmi perché li avrei persi comunque. I Maximo, invece, suonano come sul disco, iniziano pure da “Signal and sign” traccia prima di “A Certain Trigger”. Nulla da obbiettare a loro, diciamo che stanno abbottonati, leccando il culo al pubblico con un italiano da scuola materna, smielando frasi del tipo “ciao Milani, quiesta canzione es para vooi. Siate Belisimi!”. Applausi… applausi al nobile artista che sfodera una faccia degna di Nerd honoris causa. Ma d’altra parte di questo non si può fargliene una colpa. Si può fargli una colpa del fatto che tutte le canzoni live fossero molto più simili l’una con l’altra rispetto al disco… e che dopo 20 minuti sono uscito a prender aria e nicotina incontrando gente che mi supplicava di trovare un modo per farla entrare. Mi chiedo perché mai i critici hanno scomodato Xtc, Wire, e the Jam per definire questa minestrina riscaldata… per saporita che fosse. Oh… come avei voluto vendere a 50 euro quell’ora in cui i Kaiser Chiefs hanno preso a martellate i miei testicoli… e invece! La curiosità uccide il gatto… e il gatto on the case ero io. “Everyday I love u less and less” è l’apoteosi del visibilio di ragazzine accalcate alla transenna. Il cantante, Richy Wilson, alto 1metro e 60 al massimo, si lancia su qualcuna e stampa baci fuggenti provocando loro svenimenti e arrossamenti ormonali e prurigini erotiche. MmmSimonLeBonz? Siamo solo all’inizio, “Highbury to road” è una mascherada. I kaiser sembrano suonare in playback, quando perdono il groove alzano a palla il synth e fanno in modo di buttare tutto in bagarre. Il pubblico canta a squarciagola, e i nostri eroi si gongolano con le loro melodie giocattolose (nana na na na!) che nella mia cameretta suonavano divertenti e ora si auto-ridicolizzano. “Caroline,yes”… fa il verso al Brian Wilson in crisi convulsiva, come forse il titolo voleva suggerirmi… “Modern Way” vuol essere lirica ma si rivela catastrofica… Mi spiace non essermi divertito perché ne avevo tutte le intenzioni…

(Tum)