lunedì 19 Maggio 2025
Beautiful Freaks
  • (Maga)Zine
  • Wikifreaks
  • Interviste
  • Rubriche
    • 33 giri di piacere
    • Bu!Cce Candite
    • Chi l’ha visti
    • Home Recording for Dummies
    • Libridi
    • L’opinione dell’incompetente
    • Opinioni
    • Spore Digitali
  • Live Report
    • Festival
  • Compilation
  • Contatti
No Result
View All Result
  • (Maga)Zine
  • Wikifreaks
  • Interviste
  • Rubriche
    • 33 giri di piacere
    • Bu!Cce Candite
    • Chi l’ha visti
    • Home Recording for Dummies
    • Libridi
    • L’opinione dell’incompetente
    • Opinioni
    • Spore Digitali
  • Live Report
    • Festival
  • Compilation
  • Contatti
No Result
View All Result
Beautiful Freaks
No Result
View All Result
Home Recensioni

Lu-Po

Alberto Sartore by Alberto Sartore
14 Aprile 2014
in Recensioni

lu-poLu-Po è il nuovo pseudonimo/anagramma del compositore cagliaritano Gianluca Porcu, con cui presenta il suo nuovo album, Stendere la notte, soundtrack del film (in uscita) di Carlo Sarti “L’eredità è dietro l’angolo”. Ascoltare l’album prima che i brani musicali siano legati a inquadrature cinematografiche è l’occasione per misurare la capacità evocativa e l’autonomia del linguaggio dell’autore. Non è la prima volta che Porcu si confronta con colonne sonore, la sua abilità nel lavorare per le immagini e il movimento è forte dell’esperienza con il teatro di Emma Dante e il cinema sperimentale di Masha Godovannaya.
La partenza è travolgente. Giostra, dalle influenze folk balcaniche e minimaliste. Una dolce melodia e una ritmica nervosa. Nel duetto fra ottoni e piano, Bregovic incontra Nyman, Underground lo Zoo di Venere. Composizione che procede secondo la lezione minimalista per nuclei tematici elementari, per variazioni e contrasti, rielaborando materiali eterogenei. Porcu raccoglie suggestioni dal suo punto d’osservazione, come il Tin Hat Trio fa dalla California, o Devotchka e Beirut in ambito indie/alternative.
In Nostalgia delle stelle la notte non è malinconica. Il trillato evoca lo splendore delle stelle, i fiati a tratti lavorano come un Glassworks in slow motion. Ne L’amore non aspetta si riaffaccia ossessivo il piano, incalza, sostenuto da inserti di elettronica; poi tutto si distende al suono del violino. Tante scene differenti, tonalità, colori. Un disco molto bello, di respiro internazionale e grande sensibilità musicale.
 

di Alberto Sartore

Tags: gianluca porcuLu-Postendere la notte
  • (Maga)Zine
  • Wikifreaks
  • Interviste
  • Rubriche
    • 33 giri di piacere
    • Bu!Cce Candite
    • Chi l’ha visti
    • Home Recording for Dummies
    • Libridi
    • L’opinione dell’incompetente
    • Opinioni
    • Spore Digitali
  • Live Report
    • Festival
  • Compilation
  • Contatti

Link Utili

  • About
  • Contribuisci all’incentivazione delle nostre attività
  • Partecipa
  • Privacy Policy
  • Redazione

This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License 2019

No Result
View All Result
  • (Maga)Zine
  • Wikifreaks
  • Interviste
  • Rubriche
    • 33 giri di piacere
    • Bu!Cce Candite
    • Chi l’ha visti
    • Home Recording for Dummies
    • Libridi
    • L’opinione dell’incompetente
    • Opinioni
    • Spore Digitali
  • Live Report
    • Festival
  • Compilation
  • Contatti

This work is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-NoDerivs 3.0 Unported License 2019

Questo sito, come molti nel suo genere, usa cookie, per informazioni visitare la Privacy e Cookie Policy.